![Festival di rigenerazione urbana](http://www.novenovenove.org/wp-content/uploads/2019/06/SCALLA.jpg)
16 Lug Alla città, ai cittadini
Abbiamo studiato, progettato, costruito in pianta – dall’alto – e mai ascoltato chi vive la Città. Perché è loro, è di chi la vive.La crisi dei nostri anni ci rende finalmente consapevoli che sono i fenomeni sociali a definire la forma dell’Architettura; così la risposta al disagio e al degrado non è più l’espansione coatta e la costruzione del nuovo ma la rigenerazione di una consapevolezza sociale e urbanistica basata su un lavoro di continua cura del pensiero. Nel corso dei laboratori di ”nóvǝ nóvǝ nóvǝ – nove navi nuove” ci siamo chiesti come connettere la periferia al centro, ma soprattutto se fosse possibile farlo insieme con i cittadini. Convinti di non dover partire da zero, consapevoli dei caratteri e del valore culturale della periferia, abbiamo ricercato fotografie, tra i rifiuti abbandonati, dialogando con i residenti ed è emersa una parte di città pregna di dinamiche, usi, relazioni, attività, ostacolate da una progettazione cieca che invece di connettere divide, che invece di accogliere respinge. Forte e costante ad esempio, è questa linea grigia orizzontale: muretti che separano il nulla dal nulla, i parchi pubblici dai parchi pubblici, i marciapiedi dai marciapiedi. Elementi ben saldi, costruiti in cemento armato da tondini sopra dimensionati, pronti a sopportare il peso e la responsabilità del loro ruolo. Quale sia, non è ben chiaro. Ma ai muri non ci si abitua: sono scavalcati costantemente da chi, invece, ha ben chiara la loro inutilità, col risultato che solo ad alcuni è precluso un diritto fondamentale della città: essere liberi di percorrerla, di immaginarla differente da come essa è.
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Abbiamo costruito una percorrenza lenta riutilizzando e connettendo quello che già c’era, nello specifico aree verdi in abbandono, immaginando nuovi cicli di vita. Da questa utopia è nata SCALLA, acronimo di Supra Castra Accaedo Lumina Labilis Acies, un elemento connettivo e celebrativo del tessuto edilizio ruvese, delle dimensioni di 328 x 170 x 500 cm autocostruito con 90 listelli in legno 2.5X4X350cm, ricoperto con smalto color verde acido.
![](https://scontent-fco1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/p720x720/37251593_279736839241941_7380880699512848384_o.jpg?_nc_cat=101&_nc_eui2=AeH9tFWaDIYxYKFsRN1O7vZHQrqT8sNeZV7KVxfOgeltrMdA9QQU_r7Uh40EZEU72360RwjvwvnfOUezHbK4o7sNPQLqqxpS9fGoWxeMtaIz3A&_nc_pt=1&_nc_ht=scontent-fco1-1.xx&oh=c7910cf8a2080adf8c4b953b09e995f6&oe=5D8499D9)
Costruita in tre giorni, al piano terra di una delle palazzine di Via Martiri delle Foibe, con l’aiuto di adolescenti, universitari, architetti e pensionati, nella notte tra il 14 e 15 luglio è stata trasportata in processione: ciascuno ne ha sollevato una parte sulle proprie spalle e con passo unico e spirito festoso ne ha reso possibile la locazione finale.SCALLA sarà un’installazione temporanea: il suo obiettivo è suggerire che una città diversa è possibile, che si può procedere verso una smart city in cui i cittadini, vero presidio dei luoghi, sono protagonisti coinvolti nelle decisioni che riguardano lo spazio pubblico.
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